Stampa su alluminio: guida completa a materiali, formati e finiture

Stampa su alluminio: guida completa a materiali, formati e finiture
Se stai valutando la stampa su alluminio per insegne, wayfinding, pannelli sponsor o pareti decorative, sei nel posto giusto. Questa non è l’ennesima guida “come si stampa”: qui ci concentriamo su quale soluzione scegliere in base al contesto, ai formati reali e alle finiture che incidono davvero su leggibilità, durata e budget. Troverai criteri pratici per decidere tra pannelli in alluminio composito e pieno, note sui limiti di lastra e di spedizione, dritte su sagomature e fori e un richiamo essenziale alle norme quando si parla di segnaletica in ambienti aperti al pubblico. L’obiettivo è rendere più semplice il tuo lavoro — dall’agenzia che progetta corner retail alla società sportiva che deve aggiornare la bacheca sponsor — evitando scelte frettolose che si pagano dopo.

Per una panoramica dei supporti disponibili e delle opzioni di personalizzazione puoi partire dalla categoria stampa su alluminio, dove trovi materiali come Dibond® 3 mm, Allubond 3 mm, Allubond spazzolato 3 mm, versioni bifacciali come Allubond bifacciale 3 mm e Dibond® bifacciale 3 mm, fino al Smartbond® 3,5 mm per esigenze specifiche di reazione al fuoco. Prendiamola con metodo: nei prossimi paragrafi confronteremo materiali e applicazioni, con esempi concreti e micro–checklist pronte all’uso, così da trasformare l’idea in un progetto che funziona davvero sul campo.

Perché scegliere l’alluminio (e quando evitarlo)

Quando il messaggio deve durare, i pannelli in alluminio sono il supporto che mette d’accordo progettisti e installatori: rigidità, planarità impeccabile e una resa cromatica stabile nel tempo con la stampa digitale su alluminio (UV). In esterno resistono a umidità e sbalzi termici; in interno tengono bene urti e pulizie frequenti, utile per retail e horeca dove la segnaletica viene toccata e lavata spesso. In più, la struttura composita riduce il peso rispetto al pieno: significa montaggi più rapidi, minori sollecitazioni su tasselli e pareti. Se cerchi un look “industrial” elegante, l’alluminio spazzolato – ad esempio Allubond spazzolato 3 mm – aggiunge una texture metallica che parla da sé, soprattutto con grafiche a contrasto e bianco selettivo.

Sul piano operativo, l’alluminio è un materiale “onesto”: accetta taglio sagomato, fori personalizzati e versioni bifacciali per comunicazioni “a doppia corsia” in gallerie o corridoi. Per contesti con requisiti stringenti di sicurezza (fiere, teatri, percorsi d’esodo) ha senso valutare supporti con reazione al fuoco elevata come Smartbond® 3,5 mm, che unisce anima e pelli in alluminio per massimizzare stabilità e riciclabilità.

Detto questo, non sempre la stampa su alluminio è la scelta giusta. Se l’allestimento è molto temporaneo e il budget è l’ago della bilancia, materiali più “leggeri” possono bastare. Se cerchi trasparenze o giochi di retroilluminazione, l’alluminio non è il supporto adatto: meglio valutare altre soluzioni. E se devi rivestire superfici curve o flessibili, la rigidità diventa un limite, non un pregio. In sintesi: usa Dibond® 3 mm (scheda prodotto) e Allubond 3 mm (scheda prodotto) per progetti dove leggibilità, durata e precisione sono la priorità; scegli il bifacciale (come Allubond bifacciale 3 mm) quando i flussi attraversano lo spazio in entrambe le direzioni; valuta lo spazzolato per identità visive che chiedono carattere. Il trucco è semplice: far dialogare contesto d’uso e materiale, così la grafica non solo si vede… funziona.antiere ordinato, senza appesantire l’allestimento e senza rinunciare alla qualità di lettura.

Quale pannello scegliere? Confronto pratico

La domanda non è “qual è il migliore”, ma quale pannello in alluminio risolve meglio il tuo contesto. Qui sotto trovi un confronto rapido — zero fumo, solo criteri utili — tra le opzioni più usate in stampa su alluminio per insegne, wayfinding, mostre e pannelli sponsor.

Dibond® 3 mm — precisione e look premium

Quando serve planarità impeccabile e finitura elegante (retail, corporate, musei), Dibond® 3 mm è la scelta classica. La struttura a sandwich garantisce rigidità con peso ridotto, ottima resa cromatica con stampa UV e lavorazioni pulite sul taglio sagomato. Funziona bene come base per grafiche minimal, loghi a tinta piatta e testi ad alta leggibilità.

Allubond 3 mm — versatilità e rapporto qualità/prezzo

Per comunicazione quotidiana (segnaletica interna, pannelli informativi, bacheche sponsor), Allubond 3 mm è il cavallo di battaglia: robusto all’esterno, leggero in installazione, fori personalizzati senza complicazioni. Se l’obiettivo è massimizzare superficie stampata entro budget sensati, è spesso la risposta più pragmatica.

Allubond spazzolato 3 mm — carattere “industrial”

Vuoi un effetto metallico reale, non simulato? Allubond spazzolato 3 mm offre la texture brushed che dà profondità a loghi scuri, pattern geometrici e grafiche essenziali. Con il bianco selettivo puoi “accendere” solo le aree stampate e lasciare il metallo a vista come parte integrante del design — soluzione molto usata in horeca, coworking e gallerie.

Bifacciali (Allubond/Dibond) — messaggi su due fronti

Quando lo spazio è attraversato in entrambe le direzioni — corridoi, gallerie commerciali, sospensioni a soffitto — ha senso passare al bifacciale. Valuta Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm: stessa solidità del monofacciale, ma visibilità 360° con un’unica installazione. Utile per wayfinding “pulito” senza strutture aggiuntive.

Smartbond® 3,5 mm — stabilità e reazione al fuoco

Per ambienti con requisiti stringenti (fiere, teatri, percorsi d’esodo) entra in gioco Smartbond® 3,5 mm. Anima e pelli in alluminio migliorano stabilità e riciclabilità, e la reazione al fuoco di classe elevata aiuta a rispettare linee guida di sicurezza. È la scelta tecnica quando la scheda prodotto deve dialogare con capitolati e norme senza sacrificare la qualità di stampa.

Regola pratica: se il brief parla di immagine di marca e dettaglio, pensa a Dibond; se la priorità è copertura e robustezza con costi equilibrati, guarda ad Allubond; se serve impatto materico, scegli lo spazzolato; se il progetto è ad alto affollamento o richiede specifiche antincendio, punta su Smartbond. L’idea è far combaciare contesto, estetica e vincoli tecnici: così il pannello diventa una soluzione, non un compromesso.

Formati utili e limiti che contano davvero

Nella stampa su alluminio il formato non è solo “quanto grande vuoi il pannello”, ma come ci arrivi senza sorprese in produzione e in spedizione. I pannelli in alluminio composito hanno misure di lastra diverse a seconda della famiglia: ad esempio, con Allubond 3 mm puoi lavorare su grandi formati in pezzo unico fino ai limiti di lastra e, quando superi certe soglie, ha senso progettare pannelli modulari da giuntare sul posto. Con Smartbond® 3,5 mm entrano in gioco anche i limiti di spedizione: per installazioni extra–large conviene prevedere frazionamenti studiati a monte, così eviti costi anomali e pannelli ingestibili in cantiere.

Un tema spesso sottovalutato è la giunzione. Se il tuo layout supera la dimensione massima realizzabile/spedibile in pezzo unico, non è la fine del mondo: basta includere in grafica “zone neutre” (campiture piene, pattern, distanze di sicurezza) dove posizionare l’accoppiamento tra pannelli. Con insegne istituzionali o wayfinding a corridoio, distribuisci il messaggio su più moduli: l’occhio legge bene e la posa è più rapida. Vale anche per i pannelli bifacciali come Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm: meglio due/tre elementi bilanciati che un unico “muro” difficile da appendere e da trasportare.

Qualche numero a cui ancorarsi durante il layout. Con soluzioni come Dibond® 3 mm e Allubond 3 mm si progettano pannelli molto ampi, ma oltre certe misure conviene pianificare l’opera in teli/pannelli accostati per non fare i conti con logistica eccessiva. Lo stesso vale per Smartbond®: la lastra utile consente grandi progetti, ma la spedizione in pezzo unico ha limiti più conservativi. Il punto non è tirare il collo alle misure, è progettare intelligente: pannelli più “umani” da maneggiare, giunti nascosti dove il messaggio non ne risente, fori in posizione coerente con l’hardware di fissaggio (vedi il paragrafo dedicato).

Pro-tip: se devi coprire una parete o una vetrina molto lunga, ragiona per moduli ripetibili (es. 100×150 cm) con sovrapposizione di 2–3 mm. Così compensi le tolleranze di taglio/posa, mantieni allineamenti puliti e non trasformi il montaggio in un sudoku. Sui grandi formati il vero risparmio non è stringere il prezzo, ma risparmiare tempo in installazione con un progetto che ha già pensato alle giunzioni.

Lavorazioni e finiture: dove la stampa su alluminio fa la differenza

Un pannello ben progettato nasce prima della stampa. Le lavorazioni ti permettono di trasformare un rettangolo anonimo in uno strumento efficace: taglio sagomato, fori personalizzati, angoli raggiati, bifacciale, fino alla gestione del bianco selettivo sull’alluminio spazzolato. Qui non si tratta di “optional”, ma di scelte che cambiano la leggibilità, la sicurezza in installazione e la durabilità del progetto.

Taglio sagomato
Sagomare non è un capriccio grafico: serve a rendere più memorabile un logo, a “staccare” un pittogramma di sicurezza, a seguire un profilo architettonico. Con supporti come Dibond® 3 mm e Allubond 3 mm ottieni bordi netti e puliti anche su curve strette. In prestampa prepara un tracciato vettoriale dedicato (layer nominato chiaramente), con tolleranza 2–3 mm sugli incastri: risparmi tempo in posa e riduci il rischio di microuscite di bianco.

Fori e punti di fissaggio
Disegnare i fori in fase di layout è buona progettazione, non pignoleria. Previsti nei quattro angoli o in posizioni personalizzate, ti permettono di rispettare l’hardware esistente e di distribuire i carichi. Con pannelli come Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm, che spesso si montano sospesi, pianifica distanze dal bordo coerenti con i distanziali, e considera angoli raggiati se il pannello “vive” in aree di passaggio: un raggio da 3–5 mm evita spigoli vivi e piace anche al RSPP.

Bifacciale: messaggio a 360°
Il bifacciale non è solo “doppia stampa”: è progettazione speculare. Se il pannello sarà visto da entrambi i lati, pensa a gerarchie di testo coerenti (frontale orientato alla call-to-action, retro alla direzione/wayfinding) e a simmetrie d’ancoraggio per evitare che i fori interferiscano con la grafica. Nei corridoi o in galleria, due pannelli più piccoli sono spesso più gestibili di un unico formato king size.

Alluminio spazzolato e bianco selettivo
Con Allubond spazzolato 3 mm la finitura brushed diventa parte del design. La regola d’oro: trattala come un “colore” reale. Usa il bianco selettivo per accendere testi e loghi, lasciando alcune aree a metallo a vista per dare profondità. Evita testi sottili in negativo su aree spazzolate molto estese: a distanza si perdono. Un buon compromesso è combinare campiture piene e pattern tonali per creare ritmo senza sacrificare la leggibilità.

Micro–check: prima di inviare in stampa, verifica questi 5 punti
– Tracciato di taglio sagomato su layer separato e nominato.
Fori posizionati e coerenti con l’hardware (distanza bordo ≥ 15 mm).
Angoli: vivi o raggiati? Scegli in base al passaggio pedonale.
– Bifacciale: testi/icone allineati tra fronte e retro; evita interferenze con i fori.
– Su spazzolato: maschera di bianco selettivo pulita; niente micro-testi in negativo.

Quando la finitura è una specifica di sicurezza
Ci sono contesti (fiere, teatri, percorsi d’esodo) in cui la finitura non è solo estetica: serve una reazione al fuoco adeguata. È il caso di Smartbond® 3,5 mm, con anima e pelli in alluminio che favoriscono stabilità e gestione conforme del materiale. Qui la creatività convive con i capitolati: meglio decidere prima il supporto, poi rifinire grafica e fori di conseguenza.

In breve: sfrutta le lavorazioni per mettere in sicurezza il progetto (posa, manutenzione, norme) e per aumentare l’impatto visivo. La stampa digitale su alluminio offre margine di manovra: sta a noi usarlo con criterio, così il pannello non è solo bello sulla mockup board, ma funziona davvero sul muro.

Leggibilità e colore: far lavorare la grafica (non gli occhi)

La stampa su alluminio funziona quando il messaggio si legge al volo, senza decifrare. Qui la tecnica incontra la tipografia: gerarchie chiare, contrasto deciso, spaziatura generosa. Con la stampa digitale su alluminio (UV) ottieni neri compatti e colori pieni; sta al progetto trasformarli in un segnale efficace, non in un mosaico di informazioni.

1) Distanza di lettura → corpo testo
Una regola semplice salva pannelli e nervi: più aumenta la distanza, più serve corpo. Per messaggi rapidi su pannelli in alluminio a 2–3 m, imposta titoli ≥ 30–40 pt e sottotitoli ≥ 20–24 pt; oltre i 5 m, alza senza timori. Evita font light/condensati su testi lunghi: sono belli in mockup, meno nel mondo reale.

2) Contrasto cromatico (non solo “bianco su nero”)
Il contrasto è leggibilità, ma non dev’essere grezzo. Usa combinazioni ad alto rapporto di luminanza (scuro/chiaro) e mantieni poche tinte guida. Se lavori su alluminio spazzolato, ricordati che la texture brushed riflette la luce: testi sottili in negativo su aree ampie rischiano di “sfarfallare”. Meglio lettere piene, tracciati netti e, dove serve, bianco selettivo per isolare i contenuti.

3) Respirare: margini e interlinea
I pannelli non sono poster editoriali: vivono a parete, spesso in corridoi e ingressi. Margini ampi e interlinea 120–140% aiutano l’occhio a scorrere. Gli elementi di servizio (pittogrammi, frecce, loghi sponsor) vanno distanziati dal testo principale: la confusione è il primo nemico della segnaletica.

4) Foto sì, ma con criterio
Immagini e texture danno ritmo alla stampa su alluminio, purché non competano con il testo. Se usi foto come sfondo, abbassa il contrasto locale sotto i testi o inserisci un velo tonale. Attenzione ai pattern “vibranti”: su alluminio possono amplificare l’effetto moiré. In caso di alluminio spazzolato, valuta blocchi pieni per i testi e lascia “respirare” la finitura nelle aree di contorno.

5) Gerarchie visive che guidano il percorso
Titolo forte, sottotitolo che chiarisce, call-to-action essenziale. Il resto è supporto. Nei percorsi wayfinding funziona bene la logica “una decisione per volta”: freccia + destinazione, poi dettaglio. Se serve il bifacciale, mantieni gerarchie e direzioni coerenti tra le due facce per evitare “effetto specchio”.

Mini–check veloce
– Titolo leggibile a distanza? Fai la prova: allontanati 2 metri dal monitor e ricontrolla.
– Contrasto sufficiente su ogni blocco? Evita testi sottili in negativo.
– Spaziatura ok: margini, interlinea e respiro attorno a icone/pittogrammi.
– Foto e pattern non competono col testo.
– Su spazzolato: il bianco selettivo protegge i testi chiave.

Un ultimo appunto da progettisti: non inseguire la “fedeltà assoluta” del colore a tutti i costi. I pannelli in alluminio nascono per essere chiari, coerenti e ripetibili; la scelta dei toni deve favorire la lettura nelle condizioni reali (vetrine con luce radente, ingressi con neon, foyers con spot). Se la palette fa brillare la grafica nello showroom ma si perde sul muro, non è la palette giusta.

Casi d’uso per settore: decisioni rapide, risultati puliti

Le scelte migliori nascono dal contesto. Qui sotto trovi scenari operativi — niente teoria astratta — per capire quale stampa su alluminio funzioni davvero in retail, spazi culturali, sport, ristorazione e spettacolo. Ogni esempio è pensato per ridurre attriti in posa, mantenere leggibilità e rispettare vincoli tecnici.

Retail & horeca: identità chiara, superfici pulibili

Ingressi, menù a parete, corner promozionali: serve coerenza visiva e materiali che reggano pulizie frequenti.
– Per insegne e pannelli vetrina: rigidità e contrasto sono decisivi. Una coppia collaudata è Allubond 3 mm per la comunicazione quotidiana e Dibond® 3 mm quando si punta a un look premium (loghi piatti, cromie controllate).
– Per interni d’impatto: lo spazzolato aggiunge carattere senza chiedere manutenzioni speciali. Con Allubond spazzolato 3 mm lavora di bianco selettivo e lascia aree di metallo a vista per un effetto “industrial” ordinato.
– Suggerimento pratico: prevedi fori e angoli raggiati nelle zone di passaggio vicino a casse e banconi; riduci testi a messaggi-chiave (prezzi, direzioni, claim) per non sovraccaricare chi entra.

Agenzie & brand: wayfinding modulare e corner temporanei

Negli allestimenti veloci il tempo è il vero budget.
Totem sottili e pendinature funzionano bene in versione bifacciale: Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm offrono visibilità 360° con un’unica struttura.
– Per corner itineranti o tour promozionali, prediligi moduli ripetibili (es. 100×150 cm) e giunzioni in zone neutre: la sostituzione di un singolo pannello diventa questione di minuti, non di ore.
– Branding: per loghi a tinta piatta, Dibond® mantiene bordi puliti sul taglio sagomato; per coperture ampie di parete, Allubond tiene meglio il rapporto superficie/prezzo.

Associazioni sportive e culturali: sponsor e info che resistono

Palazzetti, campi all’aperto, bacheche in piazze o palestre: qui vincono robustezza e leggibilità.
– Per pannelli sponsor e mappe evento: Allubond 3 mm è la soluzione affidabile all’esterno. Mantieni gerarchie (logo → categoria → contatto) e margini ampi per lettura a distanza.
– Zone ventose o esposizioni lunghe? Progetta fori per distanziali idonei e considera formati modulari per sostituzioni rapide in caso di danni.
– Per palestre e club con immagine curata, una striscia di Allubond spazzolato 3 mm con bianco selettivo fa risaltare i loghi senza ricorrere a effetti stampati complessi.

Cinema & teatri: sicurezza prima, poi atmosfera

Foyer, corridoi, retro-palco: affluenza alta e impianti soggetti a verifiche.
– Quando il capitolato richiede reazione al fuoco elevata, integra in progetto Smartbond® 3,5 mm: stabilità e specifiche di sicurezza vanno di pari passo con una stampa digitale su alluminio pulita.
Wayfinding in corridoio: pannelli bifacciali sospesi evitano ingombri a pavimento e guidano i flussi; cura l’allineamento speculare tra le due facce per non confondere la direzione.
– Estetica: alterna moduli pieni (testi) a inserti spazzolati (icone, linee di luce) per un’atmosfera teatrale senza sacrificare il contrasto.

Schema rapido di scelta
Immagine premiumDibond® 3 mm
Copertura ampia e robustaAllubond 3 mm
Effetto materico/industrialAllubond spazzolato 3 mm
Visibilità 360°Allubond bifacciale 3 mm / Dibond® bifacciale 3 mm
Requisiti antincendioSmartbond® 3,5 mm

In tutti i casi, il filo rosso è lo stesso: poche decisioni ben prese (materiale, formato, fissaggi) valgono più di qualsiasi grafica spettacolare. Chi legge deve orientarsi in un attimo; il resto — texture, finiture, effetti — viene dopo, a servizio della funzione.formazione per pannello, ripeti i messaggi più importanti ogni 10, 15 metri, allineando gli occhielli invisibili a punti di fissaggio regolari. Così la lettura resta fluida e la tensione del telo è uniforme.

Norme e buone prassi

Quando la stampa su alluminio entra in spazi aperti al pubblico — hall, foyer, corridoi, aree di afflusso — il design deve convivere con sicurezza e conformità. Non serve un trattato: bastano alcune regole chiare per non inciampare nei capitolati.

Segnaletica di sicurezza: pittogrammi standard e coerenza visiva
Per cartelli obbligatori, pericoli, uscite di emergenza e divieti, il riferimento è la pittografia standardizzata (famiglie di simboli, colori e forme). Tradotto: niente icone “creative” o palette fantasiose sui cartelli di sicurezza; la personalizzazione si gioca negli spazi attorno, non nel cuore del segnale. Mantieni contrasto alto, margini generosi e testi privi di ambiguità. Se il progetto è misto (sicurezza + comunicazione), separa graficamente i due livelli: il messaggio operativo deve essere immediato.

Reazione al fuoco: quando il supporto fa la differenza
In fiere, teatri, passaggi affollati e percorsi d’esodo, la specifica sulla reazione al fuoco del materiale non è un dettaglio. Qui conviene partire da un supporto che nasca “a norma”, ad esempio Smartbond® 3,5 mm, con anima e pelli in alluminio: ti aiuta a dialogare con RSPP e capitolati senza dover ripensare tutto a metà progetto. Ricorda: la conformità del pannello non esonera da una corretta posa (distanziatori idonei, fissaggi a regola d’arte, assenza di spigoli vivi in aree di passaggio).

Bordi, spigoli e installazione: sicurezza “di contatto”
Gli spigoli che sembrano innocui sulla grafica diventano critici in corridoio.
– Preferisci angoli raggiati (3–5 mm) dove c’è traffico pedonale.
– Posiziona i fori a distanza dal bordo (≥ 15 mm) e allineali all’hardware di fissaggio per evitare tensioni.
– Su pannelli bifacciali sospesi (es. Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm), progetta punti d’ancoraggio simmetrici e verificali rispetto alla direzione dei flussi: meno oscillazioni, più leggibilità.

Durabilità e manutenzione: prevenire lo sbiadimento (e le contestazioni)
La stampa digitale su alluminio resiste bene outdoor, ma non è invulnerabile. Pianifica:
Superfici pulibili con panni morbidi e detergenti non aggressivi;
Contrasto cromatico sufficiente anche in luce radente;
Modularità dei pannelli (accostati) per sostituzioni rapide in caso di urti o vandalismi. Con Allubond 3 mm e Dibond® 3 mm questa logica “a moduli” rende l’impianto più longevo e facile da mantenere.

Checklist essenziale prima della stampa
– I cartelli di sicurezza usano pittogrammi e colori standard (no varianti “brandizzate”).
– Il supporto è adeguato al contesto? Se ci sono requisiti antincendio, valuta subito Smartbond® 3,5 mm.
Bordi e angoli coerenti con il passaggio pedonale (raggiati dove serve).
Fori e distanziali dimensionati correttamente, senza interferenze con la grafica.
– Piano di manutenzione: pulizia, sostituzioni modulari, verifica periodica dei fissaggi.

In caso di dubbi interpretativi su norme locali o capitolati, coinvolgi per tempo il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o il referente sicurezza dell’ente: un confronto a monte evita rilavorazioni costose a valle e ti permette di progettare la stampa su alluminio con serenità.

File di stampa: zero sorprese

Un buon progetto di stampa su alluminio parte dal file. La regola: niente magia, solo ordine. Imposta correttamente dimensioni, livelli e colori e il passaggio in produzione sarà lineare anche su pannelli grandi, bifacciali o con taglio sagomato.

Impostazioni di base (prima di disegnare)

  • Scala e dimensioni: lavora 1:1 quando puoi. Su maxi-formati è accettabile 1:2 o 1:10, ma segnala in testata la scala e ricordati di scalare correttamente spessori e tracciati di taglio.
  • Risoluzione immagini: su pannelli in alluminio visti a distanza bastano 120–150 dpi a 1:1; per pannelli ravvicinati (reception, teche) spingi a 200–250 dpi. Oltre è peso inutile.
  • Abbondanze e area sicura: 3–5 mm di abbondanza oltre il formato finito; tieni testi/loghi a 8–10 mm dal bordo utile (più margine se ci sono fori).
  • Formato file: prediligi PDF vettoriale (esportazione compatibile PDF/X). Converte i font in tracciati se non devi più editarli.

Tracciati, fori e sagome (il “meccanico” del file)

  • Taglio sagomato: crea un tracciato vettoriale dedicato su layer separato (nomi chiari come CUT o FUSTELLA), colore spot 100% e overprint attivo per evitare buchi grafici. Tolleranza consigliata ±1 mm.
  • Fori personalizzati: disegnali nel file, diametro reale e posizionati a ≥ 15–20 mm dal bordo. Se il pannello è bifacciale (es. Allubond bifacciale 3 mm o Dibond® bifacciale 3 mm), usa una griglia comune per fronte/retro e indica chiaramente FRONTE/RETRO (o A/B) per evitare inversioni in posa.
  • Angoli raggiati: se richiesti, specifica il raggio (es. 3 o 5 mm) nel tracciato di taglio.
  • Giunzioni: quando il formato supera i limiti di lastra/spedizione, progetta il pannellato in moduli e inserisci guide o riferimenti di accostamento non stampati.

Colore, spazzolato e bianco selettivo (il “chimico” del file)

  • Spazio colore: lavora in CMYK; evita neri composti casuali. Per testi neri usa un nero ricco moderato o un K solido coerente col workflow di stampa UV.
  • Alluminio spazzolato: su Allubond spazzolato 3 mm il metallo è parte del design: crea una tinta spot “White” per il bianco selettivo (100% dove vuoi coprire la texture, 0% dove vuoi il metallo a vista). Mantieni il bianco in overprint e su layer separato. Evita micro-testi in negativo su aree ampie spazzolate.
  • Bifacciale e allineamenti: se il pannello comunica da entrambi i lati, impagina due tavole con la stessa origine (zero) e inserisci crocini non stampati di controllo: l’allineamento grafica/fori ringrazierà.

Esportazione pulita (niente sorprese in RIP)

  • Disattiva crocini/barre colore se non richieste.
  • Mantieni trasparenze piatte dove possibile; rasterizza solo effetti problematici (ombre complesse).
  • Nomina i file in modo leggibile: Cliente_Progetto_Materiale_Formato_Soggetto.pdf (es. AssociazioneX_Sponsor_Allubond_100x150_S1.pdf). Se stai inviando più soggetti, numerali in modo coerente.

Checklist pre–invio
– Formato a 1:1 (o scala chiaramente indicata) + abbondanza 3–5 mm.
CUT/FUSTELLA e FORI su layer dedicati, misure reali, overprint dove richiesto.
CMYK pulito, neri coerenti; su spazzolato presente la spot White per il bianco selettivo.
– Testi convertiti in tracciati; immagini ≥ 150 dpi a 1:1.
FRONTE/RETRO dichiarati per i bifacciali, con griglia fori identica.
– File esportato in PDF leggibile dal centro stampa (niente crocini non richiesti).

Una piccola accortezza finale: se il layout prevede grandi foto in esterno, salva una versione di prova con riduzione del contrasto locale sotto il testo (leggero velo o box tonale). Sulla parete reale — e con la luce reale — la grafica ringrazierà più di qualsiasi super-saturazione da monitor.


Conclusioni: scegliere bene oggi per non riprogettare domani

La stampa su alluminio funziona quando progetto, materiale e contesto dialogano senza attriti. In questa guida hai visto come orientarti tra pannelli in alluminio diversi (dalla solidità di Allubond 3 mm al look premium di Dibond® 3 mm, passando per il carattere dell’alluminio spazzolato e le esigenze di sicurezza di Smartbond® 3,5 mm), come gestire formati reali e giunzioni, e perché fori, angoli raggiati e bifacciale non sono “optional” ma leve progettuali. L’obiettivo non è fare il pannello più grande o più vistoso, ma quello più leggibile, duraturo e facile da installare.

Se vuoi trasformare le idee in disegni pronti per la produzione, riparti dai fondamentali: file puliti, tracciati di taglio chiari, bianco selettivo quando lavori su spazzolato, modularità nei grandi formati. Poi, solo dopo, scegli il supporto più sensato per il tuo scenario d’uso. Nella categoria stampa su alluminio trovi le opzioni e le specifiche tecniche per impostare il progetto senza tentativi a vuoto.

Mini–promemoria finale
– Definisci intento e contesto (retail? evento? percorso d’esodo?).
– Scegli il materiale coerente (Allubond/Dibond/Spazzolato/Smartbond).
– Progetta formato e giunzioni con una logica modulare.
– Prevedi fori, distanziali e angoli in funzione della posa.
– Invia file con layer separati (taglio/fori/bianco) e risoluzione adeguata.

Quando ogni pezzo è al suo posto, la grafica smette di essere un’immagine e diventa segnale: chi guarda capisce, chi installa ringrazia, chi gestisce il progetto dorme sereno. E se stai valutando un caso specifico — un foyer teatrale, una galleria commerciale, una bacheca sponsor — possiamo rifinire insieme materiali, formati e fissaggi prendendo come riferimento le schede di Allubond bifacciale 3 mm e Dibond® bifacciale 3 mm: lì dentro ci sono i dettagli che fanno la differenza sul muro vero.

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